Nuovo tocco di luce per la Sala d'Armi di Arnaldo Pomodoro
Nel 2000 il museo Poldi Pezzoli di Milano riapriva al pubblico la Sala d’Armi, la quale ospita sino ad oggi una delle più importanti collezioni di armi e armature europee. Il riallestimento della sala e la riprogettazione compositiva era stata affidata al grande scultore contemporaneo Arnaldo Pomodoro, di cui quest’anno si celebrano i 90 anni. Dal 30 novembre 2016 fino al 5 febbraio 2017 Milano vuole rendere omaggio al grande maestro con una grande antologica allestita in più sedi e un percorso tematico che coinvolge l'intera città. La Sala d'Armi, innovativo intervento museografico realizzato da Pomodoro, rappresenta un punto chiave del percorso espositivo e per l'occasione è stata recentemente ulteriormente valorizzata grazie ad nuovo progetto di illuminazione. Il progetto è stato curato dallo studio Ferrara Palladino Lightscape di Milano e firmato dall’architetto Cinzia Ferrara.
Il restyling dell’illuminazione globale della sala e delle vetrine espositive, realizzato con sistemi LED Futuro Luce, è stato studiato per dare un maggior risalto alle prestigiose armi ed armature, far emergere ogni singolo dettaglio delle splendide ed affascinanti decorazioni e valorizzare ulteriormente la suggestiva installazione del Maestro Pomodoro.
Per l’illuminazione dall’alto della cosiddetta Scheggia, ovvero l’espositore vetrato centrale, sono stati utilizzati i faretti pL16, posizionati lungo la caratteristica scultura di Pomodoro presente sul soffitto della sala e parte integrante della collezione. Grazie al design minimale e alle caratteristiche tecniche i faretti pl16 si integrano perfettamente con l’opera del Maestro creando effetti scenografici e sofisticati giochi di luce e ombra, che scandiscono solennemente l’esperienza del visitatore all’interno della sala.
I correnti longitudinali su cui si imposta la volta e che ospitano trofei e parti di armature sono illuminati da profili Alfa, modelli a scomparsa in leggero alluminio, studiati appositamente per applicazioni in cui il vincolo dello spazio di montaggio è fondamentale.
Lungo i lati della sala, scavate entro nicchie in pietra serena, 12 vetrine contengono gli oggetti più preziosi, illuminati da profili Delta particolarmente adatti per la posa a scomparsa in pareti e pavimenti, permettono di concentrare la luce in un fascio più ristretto per illuminare in radenza le superfici o fornire maggiore flusso dove necessario, creando linee di luce up/down ed effetti scenici d'impatto.
Nelle vetrine espositive di questa sala non sono presenti didascalie accanto ai reperti storici, una precisa scelta progettuale per lasciare grande spazio al rapporto diretto e personale del visitatore con l’incanto di queste vere e proprie opere d’arte: in questo particolare contesto emerge in modo ancor più consistente la luce, senz’altro lo strumento più importante e suggestivo per emozionare il visitatore al cospetto di un silente esercito.